Azima Rosciano e Osho

LA MIA VITA CON OSHO

AZIMA ROSCIANO in
LA MIA VITA CON OSHO. Racconti da Ustica

regia e trattamento Alessandra Arcieri
musiche originali Arturo Annecchino
video poesie di Federico Maria Baldacci

PRIMA PORTA
La devozione verso un maestro
Chi è il maestro? Chi è l’illuminato?

Il maestro è colui il quale è capace di comunicare alla massa o a un gruppo di persone la sua esperienza di essere un tutt’uno con l’esistenza e di diventare il tao, quello che i cinesi chiamano il tao e quindi di essere in questo spazio di beatitudine completa che è uno spazio che tutti i maestri hanno dichiarato impossibile da descrivere.
Sia Osho che Buddha sono stati poi spinti da alcuni personaggi vicino a loro a tentare di comunicare quello spazio di beatitudine in cui si è quando si è illuminati.
Osho ha parlato per 35 anni, Buddha ha parlato per 40 anni ma Buddha un giorno entrò nella spazio di meditazione con migliaia di discepoli e si sedette con un fiore in mano, si siede in silenzio a guardare il fiore e guardava questo fiore e stava in silenzio e tutti gli studenti, i discepoli cominciarono a preoccuparsi, 5 minuti, 20 minuti, mezz’ora e Buddha non parlava e continuava a guardare questo fiore e non sapevano cosa pensare i discepoli fin quando poi dopo uno spazio temporale molto dilatato diede questo fiore a Makshap.
Makshap era uno dei suoi studenti più evoluti e disse a tutti gli studenti, al pubblico, disse tutto ciò che potevo dire a parole ve l’ho comunicato, l’essenza del mio messaggio la sto dando a
Makshap in questo silenzio e Makshap fu l’iniziatore dello Zen.

 

PRIMA PORTA
La devozione verso un maestro
Cosa è la devozione e come si può spiegare un atto devozionale?

Il maestro è un essere umano in carne ossa che che ha raggiunto la cima della montagna della consapevolezza e ci indica il percorso, ora.
Questo percorso è un percorso in salita perché è un percorso antigravitazionale cioè noi ascendiamo infatti in tutte le tradizioni si parla dello spirito che ascende verso il cielo, il simbolo della illuminazione è un fuoco che brucia verso l’alto, il maestro ci dice attento che qui ti fai male, attento che qui l’ego si riprende la scena, quindi noi dobbiamo avere un rapporto di fiducia col maestro totale.
Dobbiamo lasciarci andare a lasciarci andare all’amore che il maestro condivide con noi.
Il rapporto col maestro è un rapporto d’amore, un rapporto di devozione, è un rapporto in cui ti butti nel fiume e ti lasci andare al fiume, dovunque questo fiume ti porti: per me è stato immediato il rapporto devozionale col maestro, quando l’ho visto l’ho riconosciuto, l’ho sentito, ho pianto per 2 ore, 3 ore e dentro di me-
Ero arrivato a casa! Quello spazio devozionale è ancora presente, dopo 42 anni.
L’uomo e la donna vengono plasmati come degli esseri che devono essere più sicuri di sé, devono avere la vita nelle mani, devono gestire la loro vita, devono essere sicuri di quello che fanno.
Ma tutto questo è uno spazio che cozza con il vuoto che abbiamo dentro, con con lo spazio di spiritualità, con il lasciarsi andare alla vita ed è per questo che oggi sicuramente una delle cause primarie per cui l’uomo moderno è così ansioso; l’uomo contemporaneo è completamente identificato con la materia e soprattutto completamente identificato con la parte razionale della mente, con la parte logica della mente.
Io sono stato un medico per tanti anni quindi conosco bene questa parte razionale matematica logica della della mente contemporanea perché l’ho dovuta usare come medico ma nel cammino spirituale, che è un cammino dentro di noi, non è fuori di noi, è un cammino con noi stessi dentro di noi alla scoperta di chi sono io veramente.
Quel meccanismo logico razionale perde di significato, non solo non ci aiuta ma è di intralcio quindi l’aspetto devozionale rispetto a una guida, un maestro, ci porta ad avere esperienza di cosa accade a noi se ci lasciamo andare alla vita.

SECONDA PORTA
L’ENERGIA SESSUALE
L’evoluzione passa attraverso l’energia sessuale, in che modo si arriva all’amore?


Quello che ci insegnano alle università e nelle scuole di tutto il mondo è l’uomo come materia, corpo umano, uomo materia, la forma, il tangibile e noi abbiamo raggiunto in questi anni nella società uno sviluppo enorme della materia, della forma, siamo molto identificati alla forma, alla bellezza esterna esteriore, al corpo, alla identificazione con la materia col sesso.
Ma l’uomo non è solo questo questo: è la parte, la componente più bassa dell’energia nell’essere umano.
Noi abbiamo anche dei corpi energetici che alcune scuole chiamano corpo eterico, per esempio abbiamo anche un corpo astrale.
Il corpo eterico è un corpo di energia elettrica che si estende circa 10, 15, 20 cm attorno al corpo ma abbiamo anche un corpo astrale che si estende circa mezzo metro intorno al corpo ed è connesso con i campi elettromagnetici del corpo: una cellula non è un pezzo di carta messo dentro un organo, una cellula è viva, pulsa.
E questa pulsazione crea dei campi elettromagnetici questi campi elettromagnetici tutti insieme di tutte le cellule, di tutti gli organi, creano un’energia attorno che noi possiamo vedere se facciamo delle pratiche spirituali come delle pratiche per vedere l’Aura, per esempio.
Poi abbiamo un corpo ancora più sottile che è il corpo mentale, che è un corpo che si estende al di là dello spazio e al di là del tempo: a molti di voi sarà capitato di pensare a un amico che non vedete e non sentite da 5 anni e mentre state pensando a quell’amico vi chiama da New York.
Poi abbiamo anche il corpo cosiddetto spirituale.
Quindi tutta la nostra società è impiantata, incentrata sulla materia ma se la materia cresce senza lo spazio interiore, senza la consapevolezza, senza la spiritualità, la strada è una sola :la distruzione!
L’amore è il ponte tra il corpo materiale e il corpo spirituale, l’amore fa da ponte e nel quarto Chakra fa da ponte tra i Chakra bassi, i tre Chakra Bassi 1 2 e 3 che sono il sesso, la sopravvivenza e il potere e il cuore fa da ponte ai tre Chakra superiori che sono le energie più sottili, connessi con quello che noi chiamiamo energia spirituale, per capirci, diciamo le energie più sottili dell’essere umano.
Il sesso è l’energia primaria, noi consideriamo il primo Chakra, che è la zona del perineo, sotto i genitali, tra i genitali e l’ano, l’energia primaria, di colore è rosso, è l’energia biologica per riprodurre l’umanità, per avere un figlio, per continuare la specie e questa energia, questa stessa energia noi la possiamo usare per ricreare noi stessi o per ricreare un figlio: è la stessa energia, quella stessa energia quando sale verso l’alto, verso i chakra superiori.
Quella stessa energia serve a far nascere il nuovo sé, il vero sé,
Noi abbiamo un’immagine di noi che diciamo: io ho fatto questo io ho fatto questo, Azima ha fatto questo ma quella è solo la personalità, è solo l’ego che agisce nel sociale, di fatto noi non ci conosciamo.
Un bellissimo gruppo che Osho faceva fare a tutti quelli che arrivavano nella comunità si chiamava Intensive Enlightenment quindi illuminazione intensa e consisteva così, in questo i gruppi erano 100-150 persone alla volta con i terapisti che seguivano e ci si metteva una persona davanti all’altra, ci si guardava negli occhi e uno diceva all’altro “dimmi chi sei?” e la persona doveva dire chi era per 10 minuti, poi l’altro faceva la domanda all’altro, Dimmi chi sei? e si cambiava poi i partner e si andava avanti tutto il giorno così, si cambiava partner e si ricominciava.
Dimmi chi sei e dopo 3 giorni di questo martellamento sull’ego era chiaro come l’acqua limpida che noi non sappiamo chi siamo, ancora noi pretendiamo di sapere perché ci identifichiamo conil Io sono, con la personalità ma la personalità è solo un abito esterno: io sono il dottore, io sono l’avvocato, io sono la persona miserabile che soffre, io sono il contadino, io sono il primo ministro.
Ma quelle sono immagini esterne perché questo immenso fenomeno esistenziale che è questo immenso sistema galattico è un unico fenomeno ,non è che io sono diverso da te, io sono separato dall’albero o il pesce è una cosa separata dall’albero, è quell’energia stessa che noi nell’induismo chiamiamo Kundalini, che è rappresentata da un serpente cobra arrotolato nel primo Chakra, ecco che quando quel cobra si sveglia, incomincia ad alzarsi e l’energia sale e quando arriva al cuore lì quell’energia si è trasformata attraverso un gioco alchemico in amore.

SECONDA PORTA
L’ENERGIA SESSUALE
Perché, a livello medico, l’energia sessuale è la terapia più efficace di tutte?

Quando Osho ci diceva, tanti anni fa, che il 70% della terapia è amore, io come medico ero appena arrivato nella comunità, dicevo io ho i miei dubbi.
Eh, è importante sapere la terapia chimica, dare il giusto medicinale oppure è importante dare il giusto rimedio omeopatico, eccetera, eccetera: quando io ero seduto nella scrivania, il dottore Azima col paziente, mi tornavano in mente le parole di Osho.
Perché è così, la gran parte della terapia è un rapporto d’amore, di fiducia, il paziente se non ha fiducia nel terapeuta, che sia un chirurgo, che sia un agopunturista, che sia un omeopata, che sia un ayurvedica o che sia uno specialista del cuore o un un chirurgo dei trapianti, se non ha fiducia in quella persona la terapia non può veramente accadere, è una questione di energia, soprattutto di energia mentale cioè noi omeopati lavoravamo così, se uno veniva da me con un’ulcera e io gli chiedevo della sua vita e se sentivo che quel bambino quando lui era bambino aveva subito violenza oppure non era stato riconosciuto oppure aveva avuto un grosso senso dell’abbandono, io davo il rimedio per il senso dell’abbandono o per la mancanza di riconoscimento, non per l’ulcera: la cosa bellissima nell’omeopatia classica è che dopo 3 mesi, 4 mesi, l’ulcera è passata.
Eppure noi abbiamo lavorato su una causa profonda e le cause profonde sono quasi sempre mentali. La malattia è il più delle volte una malattia mentale che poi a cascata finisce sul corpo fisico quindi una paura molto profonda che alla lunga va interferire sui reni oppure una tristezza molto profonda nell’infanzia o nella vita che poi va a intaccare i polmoni, ecco, questo è molto importante capirlo: l’amore è la terapia Suprema.
Gesù ha detto “ama gli altri come ami te stesso”, noi prima dobbiamo imparare ad amare noi stessi, a rispettare noi stessi, a rispettare il corpo, a rispettare i nostri problemi, a rispettare le nostre emozioni perverse, i nostri dubbi dobbiamo rispettare.
Quando ci sarà dell’amore verso di noi automaticamente ci sarà l’amore verso gli altri e questo è il passo di questa umanità in questo momento.
Dobbiamo assolutamente fare un salto dal sesso, dalla materia, dall’identificazione con l’energia biologica, un salto verso il cuore, verso l’amore: se l’umanità, se una grande massa dell’umanità oggi fa questo salto, il pianeta sarà salvo e l’umanità sarà salva e non solo ma finalmente vivremo in una dimensione che non sarà più quella dell’arrivo delle guerre, milioni di guerre in 5000 anni che ci sono state.
Ma l’uomo finalmente potrà esprimere la sua gioia e la sua creatività che è immensa.

TERZA PORTA
La libera scelta
Quali sono state le scoperte del giovane dott. Azima, neolaureato in medicina in piena rivoluzione sessantottina, una volta partito per il viaggio verso Oriente?

Per 9 anni, fino all’età di 24 anni, anno in cui l’anno in cui mi laureai in medicina chirurgia, per 9 anni ero stato un ragazzo che, come tanti, tantissimi in tutto il mondo, pensava che potevamo cambiare la struttura sociale, potevamo cambiare il modo di vivere fra le persone, quel movimento, quell’onda oceanica che si è abbattuta sulla coscienza collettiva ha frantumato vecchissime morali che erano esistite per tantissimi anni, quindi io uscivo da questo movimento pseudo rivoluzionario, da questo movimento creativo, da questo movimento che voleva rompere tutto e voleva avere tutto sul momento e non avevo mai né letto né mi ero mai interessato alla spiritualità, non sapevo neanche cosa fosse la spiritualità, per me come cattolico italiano che ero stato quando ero piccolino chirichetto e c’era un concetto di Dio che era un grande uomo seduto sua nuvola che dirigeva l’orchestra della vita: concetti molto infantili che danno le religioni, il concetto di spiritualità come ricerca personale non esisteva in Occidente quindi partii perché ero deluso da tutto.
Ero già laureato, avevo cominciato a lavorare e un giorno partii, lasciai tutto decisi di andare via e fare questo viaggio nello sconosciuto, un viaggio nell’ignoto, partii verso l’oriente.
Il primo shock culturale è stato Istanbul: a Istanbul capii che il mondo non era soltanto la coscienza collettiva europea ma il mondo era molto più vasto, la mente era molto più vasta.
Quindi quello che è successo è stata una prima, diciamo, rottura dell’ego con le sue idee ben precise attraversando man mano da Istanbul in poi, fino al Pakistan, tutte queste regioni e queste persone diverse, mentalità diverse, atmosfere diverse, è come se la mente si rompeva e si allargava e si allargava.
Nel momento in cui vidi Osho non vidi una sola persona, vidi una luce abbagliante grande attorno a lui per metri e metri e metri, una luce come quella della luna, quando c’è la luna piena, una luce Cool si dice in inglese, fresca, non era una luce del sole abbagliante, questa aura si espandeva per metri attorno a lui e nello stesso istante cominciai a piangere, piansi per tutto il tempo che lui parlò, quindi per 2 ore, 2 ore e mezza, piansi tutto il tempo e quel pianto era un pianto liberatorio, un pianto dove dentro di me c’era questa frase che continuava come un mantra “Finalmente sono arrivato a casa”.
Ho imparato tutto con Hosho, ho imparato a vivere, ho imparato a essere me stesso, ho imparato a rispettare me stesso, ho imparato ad amare me stesso, ho imparato che la vita è gioia, ho imparato che nella vita non c’è senso.
Questa è una cosa che per noi occidentali ci fa ‘frickare’ si dice in in in inglese, c’è the ‘Mind goes Twisted’, non si può più capire quando l’esperienza dell’assurdo, l’esperienza della contraddizione che vive nello stesso momento il sole e la luna, che vivono nello stesso momento l’esistenza, non ha assolutamente una spiegazione logica razionale, non non ce l’ha, semplicemente non c’è, è un assurdo e questo crea in noi un senso di disperazione, un senso in cui l’uomo moderno è completamente disperato perché nel mondo materiale.
Noi viviamo quell’assurdo quando noi lottiamo tutta la vita per avere denaro o per avere un minimo di successo e poi ci rendiamo conto, se siamo intelligenti, la maggior parte delle persone non si rende neanche conto che avere dei beni materiali, avere soldi, non ci rende felici e allora incominciamo a entrare nell’assurdo della vita e questo processo con la presenza di Osho era molto accelerato, con la presenza di Osho noi siamo come crollati in un buco nero in cui c’era un’esplosione di energia di Amore continua, 24 ore su 24, del del mondo esterno sinceramente non ce ne fregava più niente.
Noi vivevamo in questa altra realtà che era la realtà del maestro.

TERZA PORTA
La libera scelta
Il divino dentro e non fuori di noi, questa la vera rivoluzione?

Quando le persone parlano di amore stanno parlando di passione, di un’esperienza calda, hot come il sole, noi abbiamo un’energia molto calda che parte dai primi Chakra e noi chiamiamo quella Amore mentre è passione, l’amore è fresco, è cool.
L’amore non ha bisogno dell’altro, è uno stato d’animo interiore, mentre per la passione abbiamo bisogno di qualcuno all’esterno che crei questa passione, lo stesso quando parliamo di libero arbitrio.
Quindi mettiamo in chiaro una cosa, la maggior parte degli esseri umani sono inconsapevoli quindi la maggior parte della razza umana vive in uno stato di inconsapevolezza, basta andare su una strada, sedersi a un bar come faceva Gurdjeff e osservare gli esseri umani cosa combinano è uno stato meccanico.
È come se fossero delle marionette mosse da qualcun altro, come se fossero delle persone in cui è un corpo che agisce, che cammina, che parla, che fa l’amore, che fa figli ma non c’è nessuno dentro quindi non possiamo parlare di libero arbitrio, non possiamo parlare di amore, non possiamo parlare di consapevolezza perché non c’è nella massa.
L’individuo deve fare uno sforzo per uscire da questa massa collettiva, fare un lavoro su se stesso, diventare più consapevole fino a quando, nella piena consapevolezza, lui fa qualsiasi gesto, fa, agisce da un stato di consapevolezza e allora lì, qualsiasi cosa fa, non ha importanza perché non è importante quello che noi facciamo, è importante lo stato di consapevolezza col quale lo facciamo.
Quando noi siamo in uno stato di Amore puro, Cool, fresco, non possiamo far male a un’altra persona, l’essere umano ha già fatto abbastanza male per migliaia di anni nel suo sonnambulismo.
L’uomo sta distruggendo l’umanità e il pianeta, è ora che l’uomo si svegli da questo sonno millenario e Oho è arrivato per questo, per svegliare, ‘I here to provoke God’ era una delle frasi più usate di Osho, ‘I am here to provoke God’, sono qui per provocare, provocare tutto il mondo e provocare anche Dio, perché Dio non esiste e esiste il divino, solo quando c’è il coraggio della trasformazione e del cambiamento noi possiamo incamminarci sul sentiero verso il divino in un cammino spirituale.
È un processo di morte e rinascita, morire dal passato, rinascere al presente, morire dal passato rinascente fin quando un giorno saremo totalmente nel presente e lì, quando noi siamo totalmente nel presente, non siamo noi che apriamo la porta per incontrare Dio ma sarà il divino che scenderà in noi, quando noi siamo pronti, noi, l’uomo diciamo, il ricercatore ‘inasi’, si chiama in India, deve semplicemente abbandonarsi.

QUARTA PORTA
La mente vuota
“Finalmente sei arrivato”, come è stato entrare a Puna?

Io arrivai innocente, puro, che è lo stato migliore per arrivare da un maestro e quando arrivai la cosa che mi scosse immediatamente, intanto, che arrivammo di notte e e di notte non ci fecero entrare, ci bloccarono per strada, ci mandarono indietro, tornammo lì domani mattina e l’indomani mattina arrivamo e abbiamo visto questa grande porta di legno, con borchie d’ottone e una fiumana di esseri umani, uomini, donne e bambini tutti vestiti di arancione che uscivano per strada e che si abbracciavano felici e già questo era uno shock, uno shock addizionale, come lo chiama GurdJeff e una guardia mi disse di sedermi al ‘my gate’ all’ingresso, di aspettare e non sapevo cosa aspettare però mi sono seduto e dopo poco vidi in lontananza dentro la comunità una signora anziana con i capelli bianchi, poteva avere forse allora un 70 anni, correre verso il main Gate e vedevo questa donna che correva a 70 anni felice e gioiosa, ho detto”ma che posto è, è bellissimo, anche gli anziani sono così felici” ma dove sta andando questa donna che corre verso l’uscita e veniva da me, venne da me, mi abbracciò e mi disse questa frase, che cominciai a piangere, mi disse “Finalmente sei arrivato, ti aspettavamo da tanto tempo”.

QUARTA PORTA
La mente vuota
Cosa significa Mente Vuota?

L’essere umano medio considera la sua mente la mente pensante, la mente che produce pensieri: i pensieri sono come onde che nascono e spariscono, nascono e spariscono, come il movimento dell’oceano, ogni onda è un pensiero, va via, ne arriva un altro e poi ne arriva un altro nella mente.
Noi abbiamo un inconscio personale che è quello della nostra vita vissuta da quando siamo nati, quindi con tutti i condizionamenti che abbiamo subito.
Nella mente c’è un inconscio collettivo che è la mente, le frasi, le parole, i condizionamenti, le emozioni che abbiamo vissuto in quella collettività quindi nella Sicilia o nell’Italia, l’inconscio collettivo francese è diverso da quello italiano così come è diverso da quello africano, l’inconscio collettivo indiano è diverso da quello sudamericano e poi abbiamo un inconscio cosmico che fa parte di tutto l’esperienza umana quindi c’è l’esperienza dell’individuo, c’è l’esperienza della collettività dove è cresciuto l’individuo e c’è l’esperienza dell’universo, del dove è l’ individuo, inconscio personale, inconscio collettivo, inconscio cosmico, tutti questi sono inconsci.
Dobbiamo immaginare che abbiamo tre livelli di mente superconscia.
Quindi il superconscio individuale dove noi possiamo avere esperienze personali di luce, di visioni, di immagini, il superconscio dove noi possiamo entrare nella struttura che in India si chiama la struttura akashica, dove ci sono registrate tutte le le esperienze della della razza umana e poi c’è un superconscio cosmico.
Ecco l’illuminato è a quel livello lì cioè ha vissuto i tre livelli inconsci, i tre livelli superconsci.
Nella meditazione andiamo a contattare quegli spazi dove i pensieri, piano piano, si rallentano, si riducono e ci sono spazi senza pensieri, all’ elettroencefalogramma gli spazi sono registrati come onda teta cioè onde molto basse, molto lente, normalmente quando io sto parlando a voi o quando voi lavorate di giorno il cervello produce delle onde beta che hanno una requenza di 20-25 hz, nel sonno ci addormentiamo piano piano, entriamo nelle onde alfa e nel sonno profondo entriamo nelle onda teta: la meditazione è come essere in uno sonno profondo ma vigile, quella è la non mente.

QUINTA PORTA
La mente unica
Quanti strati ha una mente unica?

Il concetto di mente per noi occidentale è molto limitato perché noi pensiamo che la mia mente quello che io penso, quello che io sento è la mia mente ma in effetti non è così perché noi esseri umani abbiamo tutti la stessa mente, non è che la mia è una mente diversa per cui questo concetto di separazione che esiste soprattutto in Occidente che separa la mia mente dalla tua mente, la mia mente dalla mente di una donna, la mia mente dalla mente dell’albero o di un animale o di un pesce. La mente è quando noi entriamo in spazi di silenzio e di beatitudine, entriamo in uno spazio di unità, la scienza ci ha portato a selezionare sempre più la mente cioè a dividere dividere, dividere, dividere, questo processo è il processo che crea ansia e sofferenza nell’umanità perché la vita, l’esistenza è un unico fenomeno, non c’è separazione, quando io guardo questo fiore c’è separazione perché io sono nella mia mente razionale ma se sono in uno spazio di beatitudine quel fiore e il mio corpo è un tutt’uno.

QUINTA PORTA
La mente unica
C’è una differenza tra il maschile e il femminile nella consapevolezza?

La divisione tra corpo maschile e femminile è una divisione biologica, è una divisione anatomica e i corpi sono diversi ed è anche una divisione psichica, la mente femminile è completamente diversa da una mente maschile, la mente maschile è estremamente razionale, la mente femminile è più caotica, è più sensibile, è più intuitiva, ora a livello della coscienza quindi di questa Energia Sottile che ogni cosa pervade non c’è più un maschile, una coscienza maschile e una coscienza femminile, la differenza tra uomo e donna scompare quando parliamo di alte sfere, di coscienza, di super conscio, di beatitudine, di Estasi.
Se una persona ha fiducia come molti di noi, come me, come tanti altri che siamo rimasti vicino al maestro, non ha importanza cosa il maestro fa o cosa il maestro dice, tu hai totale fiducia in quell’essere che è la tua guida, hai totale fiducia, non ci sono dubbi quindi se il maestro mi ha detto, quando sono arrivato, vai a lavare i piatti, io sono andato a lavare i piatti, poi mi ha detto vai a cucinare, sono andato a cucinare. Poi io scrissi al maestro, dopo 2 anni che cucinavo e non ce la facevo più gli iscrissi maestro non ho non riesco più neanche a sentire l’odore del cibo non mangio più, voglio andare a fare il mio mestiere che è medico, nella comune c’era un ospedale quindi avevano bisogno di medici, la risposta di Osho fu torna nella cucina, questa non è la società normale e qui devi imparare a lasciarti andare e mi attende in cucina in tutto per 8 anni.
Quindi se non hai fiducia è chiaro che scappi, vai via perché non avere fiducia vuol dire che tu pensi con la tua testa di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato, quando tu hai fiducia ti lasci andare.

SESTA PORTA
La fiducia
Il periodo del Ranch americano: il maestro in silenzio e una comune che perde il suo centro

Ci sono tantissimi livelli di lettura, ogni discepolo l’ha letto in modo diverso,ogni struttura della società l’ha letto in modo diverso, l’ FBI l’ha letto in un modo diverso, i politici l’hanno letto in un modo diverso, i cattolici l’hanno letto in un modo diverso, ognuno ha letto a suo modo l’esperienza del ranch, come l’ho vissuto io, anche io non sono stato contento di lasciare l’India e andare in America, a me il renc,h l’esperienza del rench non mi non mi è piaciuta così tanto sentivo che c’era qualcosa che non era armonico però avendo fiducia nel maestro sono restato fino alla fine, quello che è successo è che Osho è andato in silenzio per 3 anni per cui ha dato tutto il potere, la responsabilità a questa donna che si chiama Shila, che era un’indiana, è diventata la sua segretaria poi quando lui ha dato carta bianca è diventata man mano, all’inizio no, i primi anni no ma poi è diventata diciamo una specie di piccola dittatrice della comune.
Quando siamo su questo processo della trasformazione della conoscenza di noi stessi questo percorso spirituale e Osho ci ricordava che era come salire una montagna, quando sali la montagna e tu cadi da 5 m non ti fai tanto male ma se cadi da 50 m ti fai male e se cadi da 1000 mt muori quindi il rischio dell’ego che subentra esiste fino all’ultimo momento, ci sono vari livelli di lettura della l’esperienza americana per quanto riguarda l’ FBI il potere americano Beh sicuramente il Ranch ha messo paura alle istituzioni libere, di notte si lavorava 12 ore al giorno felici senza essere pagati, in 4 anni abbiamo costruito una città dove abitavano migliaia di persone, abbiamo costruito due laghi, abbiamo costruito un Downtown con post office, la polizia privata, tutto questo ha messo paura allo stato americano, stava diventando troppo grande.

SETTIMA PORTA
La fragilità
L’ego e il neonato. Come il maestro ha aiutato il suo discepolo a riscoprire la fragilità?

Il punto penso più importante nella evoluzione della coscienza umana è che l’uomo nasce completamente indifeso, il bambino alla nascita è completamente indifeso ed è attaccabile da tutte le condizioni esterne, la fragilità che ha il bambino alla nascita e ai primi anni di vita fa sì che si costruisca una corazza attorno.
Per proteggersi dal mondo esterno questa corazza noi la chiamiamo, in termine psicoanalitici, Ego o struttura egoica e serve al bambino per protezione, io vedo dopo tanti anni che il punto cruciale proprio per gli uomini è il fatto che hanno paura, Uomini e Donne, tutti gli esseri umani, di essere fragili, hanno paura per cui si costruiscono una corazza di uomo sicuro, donna sicura, donna di successo, madre di successo e tutte queste immagini che l’essere umano si crea è perché ha paura di vivere la sua fragilità, ha paura di vivere la dimensione esistenziale, di non avere assolutamente nessun valore perché un granellino di sabbia in una spiaggia lunga 20 km non ha quel valore che può pensare l’ego, il maestro spirituale, il vero maestro spirituale è colui il quale È quell’essere umano che ha contattato la sua fragilità, l’ha accettata e la vive in pieno, la vive in pieno e non ha più barriere, queste bastonate sono appunto un tentativo del maestro di far cadere queste corazze che abbiamo per potere contattare quell’innocenza nel momento in cui siamo capaci di accettare, ricontattare e accettare questa fragilità, in quel momento il Buddha si manifesta.

OTTAVA PORTA
Qual’è l’ultimo insegnamento del maestro?

La porta che ci dà direttamente il contatto col Divino è l’amore, non c’è dubbio, tutte le tradizioni Sufi, taoiste, induiste arrivano da tantissime strade diverse, usano un linguaggio diverso ma avvicinandosi a questi illuminati proprio avevi questa dimensione in cui ti sentivi il cuore aperto e questo amore enorme che emanava da loro, conosci questa emanazione: di amore era.
Come un vulcano che continua a metter fuori questa energia nell’esperienza di meditazione che io ho,che che ho avuto e che ho quando vado in spazi di beatitudine, quando vado in spazi in cui la mente si rallenta tanto che poi io non so più se ho meditato 10 minuti o 2 ore perché il tempo non esiste più in quella dimensione ma in quella dimensione quello che io sperimento è proprio questa dimensione di amore che si espande nel corpo, che si espande e va oltre il corpo.

OTTAVA PORTA
Alla fine, dopo il ritorno a Puna, il maestro riconosce Azima medico, che tipo di medico è Azima oggi?

Io avevo già studiato agopuntura quando facevo l’università e per cui la mia mente, diciamo, come medico allopatico era più ‘all’, aveva più spazio che un medico strettamente allopatico cioè chimico: ho usato l’omeopatia e l’agopuntura nella nostra comunità a puna e ho usato poi successivamente quello per cui sono diventato famoso, questa macchina che si chiama, si chiamava allora, Mora machine che sono le iniziale del dottor Morel che è stato l’inventore, un medico tedesco e Rush che è stato l’ingegnere che ha creato fisicamente la macchina, è una macchina di biorisonanza con la quale si fa diagnosi dei campi elettromagnetici del corpo umano e attraverso questa macchina possiamo fare anche terapia attraverso un sistema di biofeedback.
Ho deciso proprio di interrompere, non volere continuare il lavoro di medico perché ho sentito che avevo concluso il ciclo quindi avevo fatto tutto quello che mi piaceva, della medicina tutto l’ho fatto totalmente, l’ho fatto a modo mio, indipendentemente, autonomamente, non ho mai fatto nessun compromesso con gli ospedali, non ho mai fatto compromessi con le strutture ufficiali, ho sempre lavorato da solo e sono felice di quello che ho fatto come medico e a un certo punto, quando noi siamo totali in qualsiasi cosa, quando siamo totali, sentiamo che il ciclo si chiude, dobbiamo avere il coraggio di abbandonare, lasciare andare, io ho lasciato andare il medico e da allora sono entrato in una dimensione diversa quindi sono più intimista, ho scritto molti libri dopo di allora, ho scritto il libro di unicismo omeopatico, ho scritto la mia vita con Osho, ho scritto il sesso di devi quindi mi sono dedicato più alla scrittura, mi dedico di più alla meditazione, alla musica: è come se quando noi abbiamo il coraggio di finire un ciclo e abbandonarlo abbiamo veramente il coraggio di farlo perché è veramente concluso, si aprono altri cicli, altri cicli di creatività, sempre più creatività ma dobbiamo avere il coraggio di essere totali.

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